Dunque, non so bene come approcciare il discorso.
Diciamo che alla mia veneranda età, forse un po’ tardi, non dico di no, avverto l’esigenza di andare via a cercare qualcosa che concorra a rendere il mio futuro meno precario del mio presente. Diciamo che Roma è cambiata talmente tanto negli ultimi vent’anni, che ciò che credevo incredibile solo a pensarlo, oggi è una via pressoché obbligata. Diciamo pure che pare che altrove ci sia lavoro, se è vero che si trova persino da remoto.
Certo, le mie priorità suggerirebbero altro. Per esempio, mettere su una famiglia, con tutti i crismi. Ma pare che il sogno di una serenità borghese mi sia precluso. Credo dovrei esserne fiero, ma poi incrocio con la mente un viso e due musi, e maledico il mio status di intellettuale non-organico. Insomma, tutto questo per annunciare che dal 2 novembre prenderò servizio presso l’IBM a Brno, in Repubblica Ceca. Parto. Mi trasferisco. Emigro. Vado via.
Da un lato la cosa mi entusiasma: una via ad essere scambiato per un immigrato economico, e mo’ lo divento davvero. Una ricerca sulle identità ibride, e poi scoprirsi caso di studio. Tanti sforzi per imparare l’inglese, e mo’ mi toccherà confrontarmi con il ceco, che dice che si declina, come il latino.
Mi farebbe piacere salutarvi, tutti, uno a uno. Ma la verità è che io sono sempre stato un misantropo travestito da compagnone. Mi sono tenuto questo ciclone esistenziale dentro, proprio per non dovere essere costretto a renderne e rendermene conto, e magari finire per cambiare idea.
Ad ogni modo, in una delle più felici congiunture che si possano immaginare (almeno a livello commerciale), presenterò il mio romanzo “IL SANGUE DI TRILUSSA” a Roma il prossimo
23 ottobre alle 18 presso l’Associazione Bell’Italia 88, in via Girolamo Savonarola, 17
Mo’ nun è che dovete venire per forza. Dovete solo sapere che poi potrebbero passare molti mesi, prima che rimetta il naso nello Stivale. Sicuramente di estate, dato che vado in un paese in cui fa un freddo che ti scortica.
Seguirà evento su Facebook. Forse seguirà pure il buffet. Forse.
ciao Hagi, macchè, no, non posso esserci neanche oggi, sarà per un’altra occasione, se ci sarà, chissa’ – intanto sono felice che le ns. strade si siano incrociate, e di essere venuto a sentire suonare in quel paio di occasioni…. buona vita! 🙂