Ecco, sono in Italia. Qui tutto è più difficile. Mangiare dietetico in Repubblica Ceca è una bazzecola, farlo in Italia, dove il cibo è cibo e non mangime, è molto più complicato. Ho avuto la fortuna di poter rimanere a casa di Serena (che non c’è, è partita), dove – in compagnia delle pipidi che ho scoperto amanti della ginnastica, specialmente Bebé – ho potuto continuare quantomeno il mio workout quotidiano di addominali e squats. I risultati dei miei sacrifici hanno avuto ottimi riscontri, e questo mi ha aiutato a continuare con il percorso. Ho realizzato che si può mantenere una forma decente anche concedendosi qualche strappo, che sia giustificato però da un’oggettiva esperienza del palato. Basta andare a mangiare fuori per pigrizia, insomma; devo dire che la routine aiuta, al netto di qualche eccesso notturno, dovuto principalmente alla fame chimica che segue l’unico svago autolesionista che al momento ho conservato. Continuo a veleggiare tra gli 81,5 e gli 83, a seconda della cena, delle circostanze e presumo del meteo.
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