Continuano i tormenti legati alla socialità. Continuo a declinare inviti fuori, per evitare di cadere in tentazione con delle birre. Al mio ritorno dall’Italia ricomincerò a vivere una vita normale, almeno, più o meno. Nel frattempo, continuo a nutrirmi in maniera abbastanza sana, ma vengo assalito da ondate di fame chimicoide, che mi portano a sbranare il contenuto della mia dispensa.
Sarà per le suggestioni del Piave, ma il 24 Maggio ho magnato come uno sprocedato, anche se attento a ciò che ingurgitavo. Dopo i rimasugli di un tacchino Thai equo e solidale che mi ero fatto, ho dato fondo nell’ordine a:
- 1/2 barattolo di marmellata fatta in casa ai pomodori verdi e peperoncino, su cracottes di farro;
- 1 baratolo di pomodori secchi, preparati su tartine su base di cracottes e velo di Tsvaroh magro (formaggio ceco simile al Philadelphia);
- 2 etti di mandorle e mirtilli essiccati;
Poi dice che non calo più.
Ho mangiato, ieri 29 maggio, una pizza americana, con peperoncini Jalapenos, cipolle e salame. Ne ho lasciata un quarto, per poi sentirmi in colpa in maniera devastante. Mi guardo allo specchio con l’ansia di un’ adolescente (femmina, c’è l’apostrofo) con disturbi alimentari, e vedo la panza crescere tipo pasta del pane in tempo reale. Ma è suggestione. È solo suggestione. Credo.
Ora è il momento del Workout di addominali.
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