Sulla (discutibile) serie ‘1992’, c’è uno scambio tra Roja e Accorsi che (vado a memoria) si sviuppa più o meno così:
-“Ti lascio un po’ di soldi, perché tu possa ricominciare da capo da un’altra parte”;
-“Non ce la faccio più, a ricominciare da capo”;
-“Quelli come te ce la fanno sempre”.
Ecco, non ce la faccio più, ma allo stesso tempo so che ce la farò. Qui, rintanato in un eremo talmente allegorico che sembra scritto da uno sceneggiatore alle prime armi, mi accingo a vivere il distacco più doloroso della mia vita, probabilmente più di quello che ho avuto con la perdita di mio padre, perdita tutto sommato nell’ordine delle cose. Qui si parla di sei anni di convivenza. Sei anni fatti di momenti bellissimi, di condivisione totale, di momenti brutti, vuoti, di incomprensioni e di lontananza. Anni di vita insieme arrivati al capolinea. E noi, io e lei, ognuno dalla sua parte a leccarsi le ferite, tra lacrime versate e solo sperate . Io ho ricominciato a scrivere. Non so se ho ricominciato a vivere, ma a scrivere sicuro sì. potrà essere un nuovo inizio? lo spero tanto, ma ora, senza di lei, non voglio nessun inizio. Vorrei solo una fine onorevole. Buttala via.
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