La seconda notte insonne. Per colpa tua. L’altro ieri ho sofferto pensieri di morte. Ieri hai voluto dividere la tua agonia con me. Il tuo ronzare disperato, le schicchere sul vetro. Ho provato a metterti fuori dalla finestra, ma tu – testarda – hai voluto rientrare, due volte. Ti ho accettata, ho sofferto con te, mi hai levato il sonno, e oggi stai per terra. Morta. Avrei potuto ucciderti io, e accorciare la tua agonia. Ma ho lasciato che il destino facesse il suo corso. Addìo, mosca mora. Insegna agli angeli a rompere il cazzo ai coinquilini.
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