Accendo la TV. Mi aspettano gli ultimi 10 minuti di una fiction su Giovanni XXIII, la preghiera del Carabiniere e – infine – un Porta a Porta sui funerali delle vittime di Nassiryia. Il tempo di chiedermi se sia una ferma risposta alle strategie proselitistiche di Al Jazeera, e mi becco pure Andreotti che snocciola un rosario. Un prete mi dice dal tubo catodico che la benedizione delle salme è incriticabile perché è un atto di fede. Mi dice che hanno pregato tutti insieme. Urlo. Grido verso la TV che anche farsi saltare in aria in un bar, o davanti ad una sinagoga è visto come un atto di fede, a certe latitudini. Continua, dice che ha molto coraggio, perché ha molta fede. Non mi ha sentito. Ecco il problema. Tutti noi siamo abituati ad ascoltare la TV, ma lei, mica ci sente.
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