Mentre monto il ragionamento relativo alla figura del Gomusta Pander del romanzo “Sea of Poppies” di Amitav Ghosh, ipotizzato come metonimia del paradigma educativo brahmanico contrapposto e anteposto al modello occidentale, trovo il tempo – pecunia non olet – di prendere in carico il MacBook bianco dell’amico ex collega.
Quer Moriammazzato nun vuole pijà.
Rimane impallato sulla rotella che gira su sfondo bianco. Subito dopo la mela.
Isolati i motivi di malfunzionamento (non memoria, ma disco!) procedo alla fase di analisi.
1) Riparo permessi tramite DVD di installazione (è uno Snow Leopard). Non li ripara, e quando esco dalla modalità di ricovery del DVD di installazione, il Boot Sector non è attivo, per cui non sono in grado di montare il disco, e di conseguenza di vederlo attraverso FireWire in target mode (con il mio MacBookPro). Impossibile riparare settori.
2) Provo ad attivarlo attraverso il mio portatile con le utilità disco. Niente. non me lo fa attivare nemmeno dalla sezione S.O.S
3) Provo a partire da modalità Single User (CMD+Ctrl+S), e a checkare il disco da linea di comando
fsck -y -f,
Ma la risposta è raggelante:
EXITED WITH SIGNAL 8
Che sta a significare che il MBR è corrotto in maniera irreparabile. E l’amico non ha mai fatto backup. Che Iddìo abbia pietà della Val Nerina.
Rimane – prima della resa (con perdita irreparabile dei documenti dell’amico, tra cui le uniche foto del nipote messe sul computer giusto un paio di giorni prima) l’utilizzo del procedimento di recovery estremo tramite il DVD di ripristino di DiskWarrior 4.4.
Funzionerà? Lo sapremo al termine del processo lunghissimo di riparazione.
Anzi, no. Vi basti sapere che to scrivendo con lo stesso computer. Volevate un tutorial? HA! HA! AW!
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