Sottotitolo: traiettorie imprevedibili che azzerano i tuoi eroi dell’infanzia.
Sì, vabbeh. Non è bene piangersi addosso. Certo, siamo d’accordo. Non è che le cose vengono così, senza sforzo. Bisogna passare per la fase del rifiuto, di una forma di umiliazione dell’ingegno, esperire la fine per arrivare al principio.
Ennàmo, è chiaro che il mio libro sia stato rimbalzato dal quarto editore di fila. Non convinceva appieno nemmeno me. Come, d’altronde, tutto quello che faccio. Non mi convinceva e non mi convince perché conosco il processo mentale che origina la roba mia, e il percorso creativo che sottende ogni mia traccia su questo mondo. Io non darei credito a uno che ragiona come me, quindi per alcuni versi sono d’accordo con le scelte degli editor che hanno cassato il mio lavoro. Meno male che non tutti sono così inflessibili, e meno male che il mondo è pieno di varietà, perché sennò non avrei neanche finito le medie, figuriamoci un Dottorato di Ricerca.
Intendiamoci, non è che mi arrenda di fronte alle difficoltà: continueremo imperterriti a proporre, fino a trovare il canale giusto. Che esiste. Perché – d’accordo – a me non piacerà, ma il mio SdT è piaciuto a tanta gente, su tutti ai rappresentanti della mia agenzia, che ci hanno creduto e che continuano a spingere sull’acceleratore per arrivare a dama. Certo, non è piaciuto a tutti, ma a tanti. Ok, la mia ragazza l’ha letto distrattamente. Ok, a quelli di coloro dei quali il giudizio tenevo di più (rileggilo tre volte) non ha fatto impazzire. Ma a tanti altri invece, l’intreccio è piaciuto, il ritmo della scrittura c’è, e in giro si legge indubbiamente di peggio. È un libro con dei fans che non avrei mai creduto. Per carità, i piedi sono saldi a terra, salvo qualche volo di fantasia dell’adolescente che è in me, e so che bisogna stare attenti ai commenti entusiastici di chi ci sta vicino. Però il fatto è che più di qualche persona si è ritrovata “hooked”, e questo è quello che volevo ottenere. Il SdT non è un libro scritto con tantissimo amore; è più che altro una via di mezzo tra l’esperimento e una passeggera necessità, legata più al desiderio inespresso di una rockstar frustrata che non ad una reale esigenza di tipo freudiano. il SdT è lì, nel cassetto, in compagnia ideale di altri 50 milioni di romanzieri (che non leggono) in lingua italiana. Però – sotto l’ombrellone – il mio libro avrebbe fatto il suo.
Evvabbeh. Oggi i ragazzi di Edelweiss (non i fidanzati di una nota pornostar, ma coloro che mandano avanti un’agenzia letteraria legata a me a triplo, quadruplo filo) si riuniranno per decidere sul da farsi.
Vedremo quali strategie usciranno fuori.
Stay Tuned
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