E poi arriva quel momento in cui *Lei* arriva a casa *tua*, e si intrattiene giusto il tempo di un caffè. Il momento in cui anni di confidenze e di carezze, di sesso e odori putrescenti e di saune e profumo di lavanda, di appuntamenti e di passaggi alla metro, di spese al supermarket e di avventure strampalate, diventano istantaneamente passato remoto. Quel momento che, mentre stava lievitando, né tu né lei credevate sarebbe mai arrivato, e che vi ha lasciato da soli. E ti accorgi che la tua casa non è né troppo larga né troppo vuota, senza di lei. E ci piangi su. Ma se nella notte non riuscite a dormire, e distrattamente vi messaggiate parlando del quotidiano, allora si fa largo l’ipotesi che tutto questo possa rappresentare solo una tappa di una storia lunga una vita vera. Non c’è scoperta senza distacco, non c’è fiducia senza rinuncia. Comunque andrà, potrà essere un successo, perché comunque avete avuto la fortuna di incrociarvi. E mentre pensi in questo modo, non piangi più, e finisci il tuo caffè. È ora di mettersi al lavoro.
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