Il giorno della presentazione si avvicina. Vivo il tempo che mi ci separa passando da momenti in cui immagino grande rigore nel condurre un dibattito che andrebbe a confluire – nelle mie più rosee fantasie – nel campo del sociale e dell’analisi letteraria più alta, ad altri in cui rifletto sulla natura reale di un romanzo come il mio. Alcuni contributi fotografici inviati da amici aiutano a stare coi piedi per terra, e, perché no, anche a cogliere l’essenza più pura, sentita, *aspirata* delle pagine che ho scritto. Al Cosmonauta incontrerò un sacco di amici, e spero di farmene altri. Ma quelli che mi hanno mandato questa foto – geniale – avranno un posto speciale nel mio cuore. E, no, non vi dirò né se ci saranno, né chi essi siano. Ci mancherebbe altro, tzé. Le uniche persone che hanno dato una narrativa completa alla mia copertina vanno salvaguardate, come i Panda.
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