lazio

1 04, 2025

Palestina, Lazio, Democrazia Argentina: Cosa siamo diventati

Di |2025-04-01T19:04:46+02:00Aprile 1st, 2025|AntirazzismoCafone, La Sezione Aurea, s.s.lazio|0 Commenti

Ieri, durante la partita Lazio-Torino, nel settore SUD-EST dello Stadio Olimpico sono comparse delle bandiere della Pace e della Palestina. È un fatto che cronologicamente segue l’iniziativa tra la S.S. Lazio e Maccabi, da più parti considerata di dubbio gusto in quanto relativa a  “Razzismo e Discriminazione” e stretta con una Società Sportiva di uno Stato accusato di Apartheid da una Corte Internazionale. Il senso era quello di manifestare un sostegno nei confronti di un Popolo che sta venendo massacrato in favore di telecamera. La DIGOS è intervenuta per far rimuovere gli stendardi della PACE e della PALESTINA: il primo un messaggio universale contro la violenza, il secondo una bandiera riconosciuta dall’ONU e non riconducibile IN ALCUN MODO a simboli vietati dalla legge. Già, la legge. “Dovete levare ‘sta bandiera, perché non è opportuna, in questo momento” non risponde ad alcun articolo di legge, per quanto mi risulta. Per carità, potrei sbagliarmi, ma a tutta prima mi sembra più un [...]

29 03, 2025

Sempre sulla Convenzione Lazio-Maccabi

Di |2025-03-29T12:16:39+01:00Marzo 29th, 2025|AntirazzismoCafone, La Sezione Aurea, s.s.lazio|0 Commenti

Se la "Convenzione contro Razzismo e Discirminazione" fatta tra Lazio e Maccabi non è una trollata, allora si PRETENDA DI INSERIRVI anche una controparte Palestinese. Senza bilanciamento, non c'è alcuna inclusività, ma solo banale sportwashing.

24 03, 2025

La Convenzione tra Lazio e Maccabi

Di |2025-03-24T17:23:27+01:00Marzo 24th, 2025|lazio|0 Commenti

Premessa Tifo Lazio dal 1980. Avevo 8 anni. Ho imparato ad amare una squadra dal glorioso passato e dall’incerto presente, mentre tutti quelli che mi circondavano appoggiavano quella che sarebbe stata una Roma tra le più forti della storia. Ho imparato a sostenere - ostinatamente - l’identità di chi si riconosce in una minoranza QUALIFICATA che non va appresso alle convenienze. Ho ingoiato anni di serie B, il calcio scommesse, lo stigma del Fascista attribuito a cazzo, striscioni cringe, saluti romani fatti da bandiere cui va COMUNQUE tutta la mia gratitudine, perché la Lazio - pensavo - viene prima di tutto. Ho ingoiato la Polverini in Curva Nord con Zarate. Ho ingoiato anni di Lotito, che tra la sua persona disturbante e alcune sue scelte, ha messo a dura prova la fede di molti, anche più accaniti di me. Ho ingoiato l’essere associato ad un fascista spacciatore di cocaina, un ossimoro agghiacciante. Ho accettato l’odio che proveniva da una stampa [...]

27 05, 2015

Il Bianco, il celeste e l’azzurro.

Di |2016-11-01T20:16:20+01:00Maggio 27th, 2015|il sangue di trilussa, lazio, romanzo|0 Commenti

Certo che l'ha sempre saputo. Fabiano segue la Lazio dai tardi anni ottanta, quando davanti c'era Amarildo, ma non quello bòno, l'altro. All'epoca, il giocatore che lo accendeva era chiamato "Il Kid", al secolo Antonio Elia Acerbis, grande giocatore, ben conosciuto agli addetti ai lavori dell'epoca,  ma mai sotto i riflettori dell'alta società calcistica. Chi tifa Lazio lo sa. Niente è semplice nelle cose umane, figuriamoci nel calcio, che è un mondo governato dal rotolare di una palla. Fabiano ascolta Guido De Angelis dal suo furgone rosso-Bartolini, e si prepara alla delusione più cocente, domenica a Napoli. Si prepara al frangersi di una stagione quasi perfetta sugli interessi economici dei grandi network televisivi; non è un caso che a Sky si faccia un tifo indiavolato per la Lazio, mentre a Mediaset Premium si tenga per il Napoli; indovina che avrà i diritti per la CL nei prossimi tre anni? Passerà, tutto passa. I Laziali lo sanno bene.

20 05, 2015

Un calcio al vento

Di |2016-11-01T20:16:20+01:00Maggio 20th, 2015|il sangue di trilussa, La Sezione Aurea, romanzo|0 Commenti

Oggi c'è la finale di Coppa Italia, e io sono qui, a Morlupo, cercando di tirare le somme degli ultimi anni di vita. Ci sono i soldi, che mancano sempre, e si affacciano i rimpianti di chi ha sacrificato la costruzione di una maturità sull'altare di una libertà di pensiero, che ogni giorno che passa assomiglia sempre più ad una catena, e pure corta. C'è l'orizzonte sentimentale, ballerino, scontento, frustrato nelle sue aspirazioni, più che legittime. C'è una solitudine non sempre disperata, ma pericolosa nei suoi aspetti più "addictive". C'è il mio libro, figlio di carta non particolarmente amato, ma di cui vado comunque fiero. La finale, dice. Mi immagino Fabiano Borghese, laziale vero, che si prepara per lo stadio con quattro o cinque amici suoi. Mi immagino Martino Onorato (non quello vero, il *mio* Martino Onorato, che condivide con quello in carne e ossa un discutibile amore per dei colori sbagliati) guardare la partita accucciato su un trespolo, nella [...]

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