Per carità, è romantica la pioggia. Vista dalle mie finestre del quarto piano, a Monte Mario. Un po’ meno romantica quando risale su per le fogne, sotto pressione inverosimile causa Tevere ingrossato. Ovviamente – per rispondere a questioni Feisbucchiane di grande e scottante attualità – è tutta colpa di Alemanno, perché Marino non si tocca, è un santo, un apostolo.
Importa poco, comunque. Ciò che rende tutto questo poco romantico è l’acqua alla caviglia nella cantina-Studio dove dò lezioni, dove suono, dove tengo i miei strumenti musicali e tutti i miei fumetti. Meno male (Bernardini mi perdoni) che i miei strumenti non dipendono dall’alta tensione. Rimane il fatto che la roba caraibica soffre l’umidità. E rimarrò in paranoia seria fino al momento in cui non avrò la certezza che le doghe delle mie congas avranno mantenuto la loro forma, posizione e stato di saldatura. Che Iddìo me la mandi buona.
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