Conolla sonora dello scritto che segue: Tattva dei Kula Shaker.
Roba di Brit-Indy-Pop, la cui classificazione fa venire i brividi, nonostante l’ascolto non sia così degradante.
Con la Piccola Banda Ikona le cose sono andate avanti alla stragrande. Oltre al concerto del Tor Di Nona abbiamo sbancato anche alla Palma (sul mio sito ufficiale trovate, in home page, un link a delle belle foto relative ai due eventi). La situazione sembra essere piuttosto oliata, i suoni sono belli e i pezzi girano. Ho trovato un ambiente musicale – fino a questa esperienza solamente sfiorato – con cui ho avuto la sensazione di riuscire ad amalgamarmi senza nessuno sforzo. Tra musicisti succede spesso, in realtà; Se un batterista, un percusionista e un bassista si incontrano, nove volte su dieci si crea una bellissima empatia, dovuta a alla cavalcatura del Groove. Ad ogni modo, ogni volta che accade è sempre una festa. E suonare con Marione, Leo, Carlo, Ramya, Elvira, Gabriel, Gabriele e il grande Stefano è stato un vero piacere, umano e professionale.
Intanto, con Amalia sto continuando la realizzazione de “Il Palazzo ci Appartiene”, delirio felliniano per attori, luci e suoni, il Martedi al Gilda. Mercoledi, invece, starò al PalaFendi, per l’inaugurazione del posto. Oltre ad Amalia e Marco, presenti al Gilda, rivedrò lo Zio Biseo e il Federale Iacono. E anche di questo sono contentissimo. Mi fanno spaccare, ognuno a suo modo.
Faccio la musica, insomma. Il grande sogno da bambino che diventa realtà nel corso di una vita. Bello. A volte mi reputo molto fortunato, e poco importa se appena mi dichiaro baciato dalla Dea Bendata, tutto comincia a girarmi male. Lo grido lo stesso, perché non è possibile avere paura del proprio culo. Non sarebbe giusto. Avanti così.
-Ciao-
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