In tempi ormai remoti, quando facevo il liceo al “Mamiani” di Roma, assistetti ad una conferenza, tenuta da – se non mi sbaglio – Gadi Luzzatto Voghera, sul tema dell’Antisemitismo. Essendo il mio liceo una scuola storicamente e dichiaratamente di sinistra, il relatore si trovò a dover rispondere ad una domanda, attesa sia da professori, che dagli alunni , che da egli stesso. – “Come mai voi ebrei tenete una condotta nei confronti del popolo palestinese, che tanto sembra stridere con il vostro passato?” (vale la pena ricordare che, quando io frequentavo il liceo l’Autonomia Palestinese non esisteva – Rabin era ancora di là da venire). Ricordo nitidamente la risposta. L’asse su cui posava l’intero ragionamento era di criterio insiemistico: tutti gli israeliani sono ebrei, ma non tutti gli ebrei sono israeliani. Lo ricordo bene, poiché mi sembrò immediatamente sensato. All’interno della stessa comunità Israelitica internazionale, effettivamente, si sono sempre levate voci diverse, talvolta contrastanti, ad indirizzo della politica di Israele. Ho disseppellito questo ricordo, perché mi sembra che i termini della faccenda si siano specularmente rovesciati. Leggo su giornali e agenzie della levata di scudi contro il sondaggio promosso dall’UE, che vede LO STATO DI ISRAELE come una delle maggiori minacce per la pace del mondo. Esatto, non “GLI EBREI”, ma uno stato. Uno stato che, almeno con Sharon, ha esasperato i termini di un conflitto molto delicato per l’equilibrio di una regione che è sempre stata una polveriera, e che in questa particolare congiuntura storica può essere determinante nella scelta tra pace e guerra. Critico apertamente, e senza il minimo antisemitismo, la strategia di Israele nella guerra al Terrorismo. Critico una mancanza di dialogo che ha fatto tornare indietro di vent’anni una situazione che poteva essere meglio incanalata. Con questo non giustifico minimamente alcuna forma di terrorismo, che ripudio, poiché mi disgusta questo tipo di strategia militare. Ma credo anche che una minore rigidità da parte dei membri della Knesset verso i dirigenti di Hamas porterebbe più lontano di dove si è ora. Non è criminalizzando un’organizzazione che gode di appoggio incondizionato da parte di milioni di persone che si arriva a risolvere i problemi. La spina della guerra in Medio Oriente attende fiduciosa un Androclo, che con coraggio, amore e un pizzico di follia, la levi dalla zampa del leone inferocito. La leggenda ci insegna che Androclo non fu mangiato.
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