La sensibilità musicale è quell’istinto che permette a una persona di cogliere la bontà della musica a prescindere dell’attenzione che gli dedica mentre la sta ascoltando. Una volta, al liceo, feci questa cosa. Sotto elezioni studentesche (prese da tutti molto seriamente, come tradizione del Mamiani) disegnai un tazebao, sul solito retro di manifesto politico – in splendida e candida carta lucida – e pennarelli per lavagne azzottati da qualche ragazzino nello studio del padre. Il Manifesto si chiamava “La sacra Lista Di Hokuto”, e i partecipanti erano Yuza delle Nuvole, Fudo della Motagna e Wayne del vento (listone “Forze di Nanto”), Rei “Uccello D’Acqua” di Nanto, Toki, e Raul (con annesso Re Nero). Il motto era qualcosa come “Basta con i soliti candidati! vogliamo dei rappresentanti in grado di farsi ascoltare!” Io, ad esempio, avrei votato Yuza delle nuvole perché secondo me era il più gaggio di tutti. L’effetto era gradevole. Pensai un’impaginazione efficace per gli scarsi mezzi, ma devo dire che faceva la sua porca figura. Non potevi non notarlo. Lo appesi nella bacheca sulla prima rampa di scale di destra, dal lato di Artemio, per intenderci, e me ne andai tronfio d’orgoglio. Non l’avevo firmato, quindi in pochi avrebbero saputo con certezza che l’avevo fatto io. Ed erano quelli che volevo. Lo videro tutti; in molti si fecero grasse risate, in molti si chiedevano che cazzo volesse dire. Nessuno gli diede un gran peso, tranne un mio amico, mente ritenuta politicamente fina . Mi prese da parte, tutto serio. Mi disse che aveva letto il mio tazebao, l’aveva analizzato, e aveva concluso che, al di là degli ovvii intenti gogliardici, aveva degli spunti d’osservazione molto interessanti. Io gli risposi che se erano quelli che coglievo anch’io non potevano essere oggetto di un’analisi politica. Non ne abbiamo più parlato.
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